Dopo aver analizzato, nel precedente articolo, la maniera in cui le caratteristiche di D&D si esprimono mediante una curva di Gauss, quest’oggi andiamo a scoprire in che modo il gioco di ruolo più famoso al mondo intepreta la forza e in che modo questa si interfaccia con il mondo reale: le capacità di carico e sollevamento saranno realistiche? Andiamo a scoprirlo assieme!

I significati della forza
Che cos’è la forza fisica?
Partendo dalla fisica, come descritto in questo mio articolo di “fisica per medievali”, la forza è un fenomeno in grado di accelerare (o decelerare) un corpo, ovvero alterare la sua velocità e il suo stato di moto o quiete. Tutta le volte che noi ci muoviamo imprimiamo una forza su alcune parti del nostro corpo, su altri oggetti che solleviamo, sul pavimento (che, con il suo attrito, ci consente di muoverci) e così via.
A sua volta, gli oggetti attorno a noi ci imprimono delle forze: la terra ci tiene attaccati a se con la forza di gravità (o forza peso), il pavimento ci impedisce di attraversarlo grazie alla forza normale (o “reazione vincolare”), gli attriti ci impediscono di scivolare e così via.
Dalla nostra capacità di generare forza (in fisica) deriva il concetto di “forza fisica” (e non “forza IN fisica”) come una misura delle capacità dei muscoli del proprio corpo: una persona “fisicamente forte” è, nella nostra accezione, in grado di spostare e sollevare oggetti pesanti.
Questo è, in effetti, coerente con la fisica: sollevare un oggetto richiede di superare la sua forza peso, pari alla sua massa per l’accelerazione di gravità sulla terra (9,81 metri al secondo quadro), mentre spingerlo richiede di superare gli attriti con gli oggetti circostanti che, attraverso la forza normale, dipendono comunque dalla massa dell’oggetto.
A sua volta, l’accelerazione che l’oggetto riceve è pari alla forza diviso la sua massa: ne sovviene che, qualunque modo la si guardi, oggetti di massa superiore richiederanno forze maggiori (e quindi una maggiore forza muscolare) per essere maneggiati efficacemente.

Si passa quindi alla Forza di Dungeons & Dragons, una delle sei caratteristiche che, come abbiamo visto nell’ultimo articolo, hanno una distribuzione a campana, con un valore centrale pari a 10 (la forza del cosiddetto “uomo medio”) e che raramente su presentano con valori pari o superiori a 18.
La prima nota da porsi è però cosa significhi davvero questa forza.
Nel gioco infatti essa viene associata non solo alla prodezza in combattimento, ma a ogni genere di attività atletica: dal nuoto, alla corsa, all’arrampicata fino al sollevamento pesi.
Inutile dire che i professionisti di ciascuna di queste discipline non lo sono necessariamente nelle altre, e che, accanto a una buona forma fisica generale (utile in ogni sport), ciascuna specialità tende ad allenare determinati muscoli per specifici movimenti, portando il fisico a svilupparsi in una direzione differente dalle altre discipline.
Possiamo quindi immaginare che, anche per la necessità di non avere centinaia di (inutili) valori specifici, gli autori del gioco abbiano associato alla forza un concetto di generale “buona forma fisica”.
Andiamo quindi a vedere quanto questi valori e la loro distribuzione corrispondano a ciò che si evince nel mondo reale.

Capacità di carico
Cominciamo dal parametro del quale abbiamo meno riscontri con il mondo reale: la capacità di carico.
Secondo l’ultima edizione di D&D (quella con l’approccio “più semplice”), un personaggio sarebbe in grado di trasportare, anche per lunghi periodi di tempo e senza subire particolari effetti, un peso totale di 15 libbre per punto di forza.
Nella versione italiana, che usa il sistema metrico decimale (a differenza del sistema imperiale, che è si più adatto come “feeling” a un mondo medievaleggiante, ma anche decisamente meno brillante) si è arrotondato a 7.5 kg per avere dei “numeri più tondi”, ma in questa trattazione vorrei arrotondare a un più esatto 6.8 kg per evitare sovrastime eccessive, riferendomi di volta in volta all’originale in libbre.
La stessa edizione propone anche una regola alternativa, più realistica in cui ci sono delle fasce di “ingombro”: la prima, superate le 5 libbre per punto forza (2,25 kg), dimezza la velocità di movimento, mentre la seconda di “ingombro pesante”, superata una seconda fascia di 10 libbre per punto forze, riduce ulteriormente la velocità e fornisce una penalità alle prove fisiche.
Risulta quindi evidente che i 6.8 kg per punto forza della versione “semplice” sono in realtà un massimale, e che superarli significa sostanzialmente non muovere un dito.
In realtà, è possibile superarli tramite le regole per spingere, tirare e sollevare: mentre approfondiremo quest’ultima regola più avanti, risulta dal manuale che è possibile, al costo di ridurre al minimo la velocità, trascinare e sollevare fino al doppio della capacità di carico massima (cioè 30 libbre o 13.6 kg per punto forza), cosa che ci serve per confrontarci con le precedenti edizioni di D&D.

La ripartizione in carico leggeri, medio e pesante è infatti presente anche nelle edizioni precedenti: per avere un riferimento, un PG di D&D 3.5 ha un carico pesante con un massimo di 10 libbre per punto di forza, con il quale ha un malus al movimento e alle prove, mentre si muove senza penalità con un carico fino a un terzo del massimale. Può inoltre sollevare da terra pesi anche doppi, ma al costo di una riduzione al minimo della velocità: può tuttavia tirare o spingere fino a cinque volte tanto il suo carico massimo (con eventuali modificatori dati dal contesto)!
Un PG di AD&D 1 edizione, poi, ha quattro fasce di carico che vanno dalla più leggera (fino a 35 libbre) fino a un massimo di 105 libbre, oltre il quale è estremamente aggravato: il manuale non lo dice esplicitamente ma, viste le fasce da 35 libbre, sembra ci sia un massimo di 140 oltre il quale il pg non è in alcun modo ingrado di spostare carichi. Ogni bonus di +1 a forza aumenta di 100 il massimale della prima fascia, spingendo di 100 il minimo di ciascuna fascia superiore.
Proviamo a riassumere queste informazioni in un grafico usando come riferimento un umano medio (forza 10, nessun bonus) coi risultati riportati in kg.
Vediamo che, nonostante le differenze evidenti tra le edizioni, ci sono anche dei pattern comuni che avvicinano i tre paradigmi se accettiamo che alcune definizioni, come carichi pesanti, intermedi e massimi siano piuttosto arbitrarie così come la scelta dei relativi malus.
Osserviamo quindi che il carico intermedio di 5e (100 libbre), che rallenta di 6m e fornisce svantaggio alle prove fisiche, è equivalente al carico pesante di 3.5 (sempre 100 libbre) che rallenta di “soli” 3 m e fornisce una penalità di -6, matematicamente abbastanza simile agli effetti di uno svantaggio, mentre in AD&D 1e la velocità viene ridotta a un quarto.
Per assurdo la quinta edizione, quella più “eroica”, semplifica la meccanica di spostamento e sollevamento utilizzando un unico valore intermedio per entrambi ma fornendo risultati meno spettacolari rispetto al x5 della spinta in 3.5.
Le edizioni si rivelano dunque, tutto sommato, abbastanza coerenti tra loro: un carico leggero si aggira attorni ai 15-20kg, si possono raggiungere i 45 kg con notevoli penalità e sopra si tratta di un vero e proprio sollevamento pesi.
Mentre sul sollevamento approfondiremo oltre, cosa possiamo dire delle capacità di carico?
Sono realistiche per un vero essere umano?
Sembrerebbe di si.
Secondo questo articolo, che cita a sua volta numerose fonti, gli attuali militari possono percorrere 20 miglia di marcia con addosso 30 libbre di equipaggiamento, ma solo la metà con 110 libbre (circa 50 kg) nello stesso periodo di tempo.
L’articolo cita anche il peso dell’equipaggiamento dei soldati nell’antichità, con particolare riferimento ai legionari (60 libbre, poco meno di 30 kg) e che, sorprendentemente, è cresciuto nell’età moderna.
I carichi quindi rappresentano correttamente, quanto meno come ordine di grandezza, il peso che un uomo d’arme può trasportare con se.
Resta una domanda a cui rispondere: queste masse sono adatte a un uomo medio o rappresentano in qualche modo il carico di un personaggio dalla forza superiore?
Per affrontare questo quesito, dobbiamo prima analizzare la distribuzione della forza negli esseri umani
Sollevamento pesi e distribuzione della forza
Il sollevamento dei pesi è uno strumento molto buono per confrontare i punteggi di D&D con la forza fisica delle persone nel mondo reale perché abbiamo una grande quantità di dati a riguardo: d’altra parte, come vedremo, questi dati rischiano di essere presi su un campione non rappresentativo della popolazione media e aprono a un problema di “specializzazione” della forza.
Infatti, le varie prove atletiche di sollevamento richiedono specifici movimenti, ciascuno dei quali utilizza determinati muscoli.
Per continuare a riferirci a Dungeons & Dragons, il primo problema è, esattamente, a che tipo di sollevamento ci si riferisce. Mentre la quinta edizione, in un’ottica di semplificazione, è assai parca di dettagli, l’edizione 3.5 dice chiaramente che il carico sollevabile sopra la propria testa è pari al carico massimo (100 libbre per un PG con forza 10).
Ma la prima edizione di AD&D cita un esercizio specifico:
“… assume that a character with a strength of 3 is able to lift a maximum of 30 pounds weight above his or her head in a military press, while a character with 18 strength will be able to press 180 pounds in the same manner”
AD&D 1st edition Player’s Handbook
Da questo paragrafetto si evince che ogni punto di forza corrisponda a 10 libbre sollevate in Military Press, che è uno specifico esercizio nel quale il bilanciere parte da davanti al petto, con le braccia piegate, e viene successivamente sollevato in alto stendendo le braccia, per poi tornare alla posizione iniziale.
Ora, abbiamo una relazione tra un esercizio standardizzato e un punteggio di caratteristica.
Questo ci basta per correlare questi punteggi agli standard umani?
Purtroppo non è così semplice.
Un problema di campione
Il sito https://strengthlevel.com/ ci fornisce dei riferimenti per gli standard di performance su vari esercizi: per il Military Press, gli standard sono i seguenti.
Come si vede, un punteggio di 10 a forza corrisponderebbe a un “Novice”, un 14 a un “Intermediate”, un 18 a un “Advanced” mentre i punteggi superiori sarebbero dedicati agli “Elite”.
Ho deciso di usare gli standard maschili per due motivi: il primo è che sono persuaso che anche gli autori originali di D&D si siano riferiti alla fisicità maschile nel trarre le loro conclusioni; il secondo è che sarebbe poco interessante e decisamente troppo retrò andare a dividere le performance fisiche dei personaggi di D&D tra maschi e femmine, quindi applicherò i primi standard a tutti i PG.
Il problema nella tabella è però la definizione di questi “Strength Level”, che vediamo nella tabella seguente
Questa tabella (oltre a suggerire che anche qui ci sia nascosta una distribuzione gaussiana) ci fa nascere due nuovi problemi:
1) il valore è relativo alla pratica dell’esercizio, cosa che punta il dito sull’elefante nella stanza: c’è una parte importante di performance relative a una specifica attività fisica che esula da un generico livello di “tono muscolare”, ma è fortemente legato all’abilità della persona. In pratica, il punteggio di sollevamento dovrebbe essere legato alla competenza in Atletica o simili;
2) il valore si riferisce a una certa distribuzione di persone (che possiamo presupporre gaussiana); ma si riferisce al “lifters”, persone che, possiamo intuire, fanno pratica di questo esercizio.
Ora, dobbiamo accettare che il problema su questo tipo di dati sia che sono spesso raccolti in maniera non uniforme sulla popolazione, ma specificatamente su chi pratica determinate attività e quindi sarà, in media, molto più performante del resto delle persone. In pratica, il sollevatore di pesi medio è MOLTO MEGLIO a livello di performance della persona comune media nell’atto di sollevare i pesi. Quindi, la domanda è: il sollevatore “Novice” è un buon esempio di persona media? Come possiamo ottenere altri dati?

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo cambiare esercizio e rivolgerci a uno assai più diffuso e sfruttato come riferimento: il push-up (non il reggiseno, i pegamenti!). Abbiamo infatti dei riferimenti sulla quantità di questi esercizi che una persona in salute dovrebbe compiere: secondo il dot. Golding, per una persona tra i 20 e i 30 anni, sono tra i 17 e i 29. Dopo aver tristemente accettato di essere, come direbbero i velvet, “stanchi e fuori forma”, aggiungiamo che ci si aspettano anche più push-up (tra i 19 e i 34) per persone più giovani e meno per i più vecchi (tra i 13 e i 24 prima dei 40 anni). Possiamo qui aggiungere un dato interessante: questi numeri, per entrare nell’esercito americano, aumentano a 35 push-up sotto i vent’anni e 30 sotto i trentun’anni.
Questo farebbe pensare che il soldato medio abbia una forza superiore al 10…
Ma questo cosa ci dice sugli Strength Levels? Lo stesso sito di prima ci fornisce questo riferimento per i piegamenti.
Vediamo che quindi i valori di piegamenti precedentemente definiti rientrano tra il Novice e l’Intermediate, mentre quest’ultimo è più vicino alle performance richieste per entrare nell’esercito.
Per quanto invece concerne i valori Elite, essi rappresentano probabilmente atleti estremamente specializzati: come si può vedere infatti da quest’altra tabella, sempre prendendo dati dell’esercito, i punteggi migliori sono attorno ai 70 punti, immaginando dunque che i soldati più prestanti siano appena sopra l’Advanced.
A questo punto, se due indizi fanno una prova, risulta abbastanza sensato (per quanto non al 100% dimostrabile) che un Novice sia l’equivalente di una persona media, che magari si tiene in forma ma senza necessariamente essere particolarmente forte. L’effetto dell’aver “effettuato questo tipo di esercizio per un certo tempo” potrebbe anche essere ottenuto, come da tradizione D&Desca, da una generica forma fisica di qualità.
Ma torniamo a D&D e al sollevamento
Se il rapporto tra le performance nel Military Press e i punteggi di forza fosse corretto, potremmo quindi associare un punteggio di 7 agli standard Beginner, 10 a Novice, 14 a Intermediate e 18 ad Advanced, mentre Elite rappresenta personaggi davvero rari con punteggi superiori.
A questo punto possiamo andare a chiederci: quali dovrebbero essere i valori corretti di sollevamento?
Anche stavolta sorge il dubbio di definire cosa sia il sollevamento: guardando un po’ di opzioni, a mio parere un candidato adatto potrebbe essere lo “stacco da terra” (deadlift), che consiste nel sollevare un oggetto da terra facendo uso di vari muscoli delle gambe e della schiena (in generale più potenti di quelli delle braccia) e portarlo all’altezza concessa dalle braccia distese in basso. Questa potrebbe essere l’altezza alla quale poter sollevare un oggetto da terra per poi “barcollare” con esso.
Esistono infatti filmati di questa “deadlift walk”, anche se non ho trovato informazioni su quanto la necessità di camminare implichi una eventuale riduzione del peso.
Andiamo a vedere cosa ci dicono le statistiche a riguardo (stiamo parlando di un singolo sollevamento, le performance scenderanno in caso di ripetizioni):
E’ quindi previsto che un “novice” (al quale avevamo associato forza 10) sia in grado di sollevare 246 libbre in deadlift, quasi 112 kg, all’incirca a metà strada tra i 90 kg dell’edizione 3.5 e i 136 della quinta edizione: la stima del gioco di ruolo più famoso del mondo è, ancora una volta, più sensata del previsto.
Ora, non avendo esperienza diretta nell’esercizio, sono rimasto abbastanza colpito da questo valore: tuttavia, mi risulta evidente che le persone, soprattutto in caso di emergenza, siano in grado di sollevare altre persone: è naturale quindi che si possano sollevare molte decine di kg.
Se poi consideriamo che tale azione possa essere ripetuta o protratta nel tempo, ecco che il valore dell’edizione 3.5 risulta piuttosto realistico: allo stesso modo, nell’ottica di semplificare il sistema, il valore della quinta edizione come media tra il sollevamento e la spinta si mantiene comunque sul giusto ordine di grandezza.