La Crisalide

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Se non trovate più gli articoli di Eduplay, non vi siete bevuti il cervello.
Se non notate particolare attività da mesi (e, in un certo senso, da anni), è tutto vero.

Eduplay è nato in un periodo in cui ero mentalmente, lavorativamente, socialmente più libero.
Eduplay è stato ESTREMAMENTE fortunato: ha ricevuto un sostegno inaspettato da ambiti ludici sui quali non avrei mai scommesso precedentemente e mi ha permesso di entrare a gamba tesa nel mondo di chi, i giochi, li fa.

Nel frattempo io sono maturato, sia come game designer che come docente.
Mi sono posto il problema di ciò a cui servisse questo e gli altri progetti nei quali la vita, ogni tanto, mi imbarca.

Non ho ancora una risposta, ma solo alcune intuizioni.

Vorrei fare uso dell’estate per riflettere, scrivere, riorganizzare le centinaia di articoli in modo che invecchino bene.
Invece che farmi tentare dal desiderio di cavalcare l’onda e dalla ricerca di una risonanza mediatica facile, come già è accaduto in passato, cercherò di scrivere articoli che partano dal mondo del gioco, ma che non vadano necessariamente a strizzare l’occhio al titolo del momento.
In modo da non doverci più rimettere le mani
In modo che, anche a distanza di anni, siano ancora utili.

Proprio sull’utile, sul fecondo voglio riflettere.
Sul rendere fecondi questi articoli, capaci di passare concetti non banali attraverso il cuore ludico della community.
Questo mi porterà sicuramente a ragionare di come suddividere le informazioni, se aggregarle o parcellizzarle, se mantenere la scrittura come strumento principale o inserire un maggiore supporto visivo, su quali piattaforme condividere il materiale ecc.

Avrete forse notato che non ho nascosto il Design Diary di Adventure Squad.
Oltre che per evidenti fini promozionali, lo lascio perché voglio riflettere anche sulla fecondità dei giochi stessi.
Ieri, per il primo d’aprile (ricorrenza per la quale mi diverte sempre molto regalare qualche perla alla community) ho fatto uscire GUNBERI, che trovate a questo link.

Ora, GUNBERI è uno scherzo per far ridere.
Può darsi che venga giocato come no, ma ha già assolto al suo ruolo di meme e va bene così.
Accanto a lui però ci sono centinaia (ma dovrei dire migliaia) di titoli che condividono la sua sorte: è probabile che non vengano mai giocati.
I nostri giochi sono soprammobili, esercizi di stile, o fanno di tutto per essere giocati?
Sono pensati, progettati, ingegnerizzati per essere giocabili?

Vi lascio con queste domande.

Eduplay resterà un po’ nella crisalide.

Nel frattempo, tenterò di mantenere viva la discussione sul gruppo Telegram, che trovate qui, in modo che anche il vostro parere aiuti a plasmare il futuro di questo progetto.

Ci vediamo a settembre!

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