La saga di The Last of Us, che si sta arricchendo di una nuova serie dopo due pluripremiati giochi, propone una sorta di Zombie “alternativi”, gli infetti, più interessanti e realistici rispetto a quelli di origine misteriosa e soprannaturale di tante saghe.
Come funzionano questi infetti? E sarebbero davvero così pericolosi nel mondo reale?
Andiamo a scoprirlo assieme…

Outbreak Day
E’ il settembre del 2013, nella timeline di the last of us, quando un’invasione di orribili creature mette in ginocchio gli Stati Uniti d’America: sono persone normalissime, ma infettate da un fungo in grado di plasmare i corpi elementi e trasformarli in macchine per uccidere.
Gli infetti, nei 20 anni successivi, ridefiniscono la geografia politica degli Stati Uniti, lasciando agli esseri umani o che sacche di resistenza, spesso sotto opprimente legge marziale.
Un infetto è un essere umano che è stato contattato dalle spore di un fungo chiamato Cordyceps, in grado di crescere all’interno e all’esterno del sistema nervoso della vittima e renderlo estremamente violento è pericoloso.

La prima fase di questa infezione trasforma gli esseri umani nei cosiddetti Runners, creature che mostrano ancora un aspetto coerente con la loro natura umana, sebbene sanguinanti e tumefatti, ma nei quali il fungo ha già preso il controllo: nel giro di pochi giorni dall’infezione essi perdono il controllo del proprio corpo, alternando momenti passivi di vana lotta contro il fungo e momenti di estrema violenza e aggressività, attaccando a vista ogni essere umano cercando di corrergli incontro e morderlo in maniera da infettarlo a loro volta. Queste creature sono relativamente deboli prese singolarmente, ma tendono a sciamare in numero elevato sulle loro vittime.
Nel corso delle settimane e dei mesi successivi l’influenza del fungo sul corpo delle vittime si fa sempre più evidente: una prima fase è quella degli stalker, creature più astute dei runners che mostrano già una crescita del fungo all’esterno della scatola cranica. Il parassita infatti forma delle escrescenze sulla testa, a volte bioluminescenti, e comincia a crescere all’interno degli occhi, rendendo la creatura parzialmente cieca e contemporaneamente cominciando lo sviluppo di una forma primitiva di ecolocazione.

Questa capacità si sviluppa ulteriormente nei clickers, la cui testa è ormai quasi completamente avvolta dal parassita, chiamati così a causa dei suoni che emettono dalla bocca. Queste onde sonore rimbalzano sulle pareti e sulle possibili vittime, permettendo loro di percepire l’ambiente circostante quando il suono ritorna all’apparato uditivo della creatura: questo metodo di locazione è utilizzato in natura da vari animali come il pipistrello e il delfino, quest’ultimo caratterizzato dalla capacità di emettere suoni in una cavità vicino al naso e di ricevere le onde di ritorno tramite la mandibola ossea che collegata all’orecchio da una sezione di tessuto adiposo.
Negli infetti più longevi, il fungo ricopre l’intero corpo rendendoli estremamente forti a livello fisico e permettendo gli di usare parti stesse del fungo come armi: i Bloaters e gli Shamblers, dopo anni di sofferenze, sono benedetti da una resistenza e una potenza fisica incredibili e sono capaci di utilizzare le micotossine come arma direttamente contro gli avversari.

Infine, quando il corpo non è più in grado di sostenere il fungo, quest’ultimo lascia che il suo sarcofago vivente perisca e si sviluppa direttamente nell’ambiente circostante attaccandosi alle pareti vicine al cadavere del suo precedente ospite.
Il vero Ophiocordyceps
Il Cordyceps è presentato nel gioco come una mutazione di un fungo realmente esistente, L’Ophiocordyceps Unilateralis, tipico delle foreste dell’Amazzonia: questo fungo ha come vittime designate alcune tipiche formiche del luogo. L’ Ophiocordyceps cresce su alcune piante ed emette una pioggia di spore nella zona sottostante: punti quando la formica transita nell’area ricca di spore, queste cominciano a insinuarsi all’interno del suo carapace e, tramite l’emissione di determinate sostanze, iniziano a modificare il naturale comportamento della formica emettendo sostanze come la Sfingosina.
Dopo poco tempo dall’infezione, la formica si allontana dal formicaio e va a posizionarsi in un luogo ideale per la crescita del fungo, un luogo che abbia dei valori ottimali di temperatura e umidità e che possa fungere da trappola letale per ulteriori formiche.
Una volta raggiunto il posto designato, un ulteriore comportamento si instaura nel semplice sistema nervoso della formica: essa infatti si appiglia a un sostegno adatto, ad esempio la venatura centrale di una foglia, mordendo con tutta la forza delle sue mandibole e li rimane, lasciandosi morire ben ancorata alla sua dimora finale.
Da questa posizione, il fungo comincia a crescere all’interno della formica, consumando le sue viscere, e sbuca infine dalla retro della sua testa in una tipica forma allungata: da qui, a tempo debito, e metterà nuove spore che andranno a colpire ulteriori vittime.

Come si può notare, l’Ophiocordyceps Unilateralis mostra tante similitudini quante differenze rispetto al Cordyceps di The last of us.
Partendo dalle somiglianze, entrambi i funghi prendono il controllo del sistema nervoso delle loro vittime tramite l’inserimento di spore all’interno del loro corpo che ne modificano il comportamento: tutti e due parassiti poi sono capaci poi di crescere all’interno del corpo dei loro ospiti tanto da uscire fuori da essi.
Infine, in entrambi i casi, il fungo risulta letale per la vittima: quando l’ospite muore, il parassita sfrutta il cadavere come ancoraggio per crescere nell’ambiente circostante e da li potersi attaccare a nuovi potenziali candidati.
Vi sono comunque delle differenze importanti: la prima è che l’occhio l’Ophiocordyceps Unilateralis non è affatto interessato a far sì che le vittime passino direttamente le spore ad altre formiche. Infatti, nulla impedirebbe alla Formica infettata di tornare al formicaio e trasferire delle spore su tutte le altre formiche ,esattamente come il Cordyceps di the Last of us infetta altri esseri umani a partire dal morso degli stessi che attaccano gli abitanti delle medesime comunità.
Il fungo amazzonico preferisci invece portare via una formica dalla sua tana per costruire una nuova trappola per formiche al suo esterno: per capire come mai, dobbiamo confrontare questa tattica con quella di altri esseri viventi di natura patogena che attaccano creature più grandi.
Se serviamo infatti come funzionano virus e batteri, vediamo che il primi hanno poche chance di sopravvivenza all’interno del corpo degli ospiti, sopravvivendo di fatto solo all’interno di altri esseri viventi: tuttavia sono esseri estremamente semplici e capaci di mutare con grande rapidità, in modo che una versione modificata del virus abbia una buona probabilità di poter attaccare altri esseri viventi in assenza della vittima ideale (il famoso salto di specie)
I batteri, invece, sono creature estremamente resilienti, capaci spesso di perdurare per tempi estremamente lunghi negli habitat naturali più aspri e, sostanzialmente, non hanno bisogno di un organismo esterno per sopravvivere.
Allo stesso modo, l’Ophiocordyceps Unilateralis utilizza le formiche come cibo e strumento di riproduzione, e per questo non è affatto interessato a mettere a repentaglio la sopravvivenza della specie sfruttata: invece che tentare di sterminare l’intero formicaio, preferisce eliminare poche formiche alla volta ma assicurarsi la sopravvivenza sul lungo periodo. Il Cordyceps di The last of Us, invece, si comporta in maniera più simile a un virus, andando ad attaccare violentemente le comunità dei suoi delle sue vittime, se pure questa strategia non sembri vantaggiosa sul lungo termine e restando comunque vero il fatto che, una volta uccisa la vittima, il fungo cresca al di fuori di essa continuando a emettere spore nocive.
Il comportamento del Cordyceps va però valutato alla luce di un’altra fondamentale differenza con il fungo amazzonico: quest’ultimo, infatti, mantiene in vita le formiche solo per il tempo necessario alla sua riproduzione, assomigliando più a quello che in biologia si dice parassitoide, una forma di parassitismo con tratti da predazione pura. Il fungo di The last of us può invece perdurare all’interno del corpo delle vittime per anni, mantenendo le invita che sotto il suo controllo per un tempo estremamente lungo: questo inoltre è rafforzato dalla presenza, nell’Ophiocordyceps originale, di molte sostanze utili per l’uomo con lievi proprietà antibiotiche e antimalariche.
Ed è qui che iniziano i veri problemi…
Destinato a fallire
Il Cordyceps di the last of us appare molto meno minaccioso se correttamente analizzato in un’ottica scientifica.
Il fungo che ha invaso il sistema nervoso centrale deve mantenere un delicato equilibrio biologico del suo ospite, sostenendo il suo sistema immunitario quanto basta per assicurarsi che i tessuti della vittima si mantengano in forze a sufficienza per sorreggere l’intera struttura ed essere efficaci nello scontro, ma contemporaneamente non così tanto da diventare un pericolo per il fungo stesso.
Gli esseri umani, infatti, che hanno tanto un sistema nervoso quanto uno immunitario può complesso degli insetti, sono piuttosto resistenti alle infezioni micotiche, e solo un numero limitato di fungosi si dimostrano veramente pericolose per gli esseri umani, e spesso solo in caso di immunodeficienza. Un esempio pratico è la Critpcoccosi che, guarda caso, è un infezione cerebrale da parte del fungo Cryptococcus (di solito il C. Neonformans o il C. Gattii). Questa infezione, però, viene trattata egregiamente dal sistema immunitario degli esseri umani e diventa pericolosa solo in caso di gradi casi di immunodeficienza, come quella derivata dall’AIDS: dove le spore di Cryptococcus vengono normalmente attaccate dai linfociti degli organismi sani direttamente a livello polmonare con sintomi lievi come una febbre moderata, nei soggetti immunodepressi può portare alla morte in oltre il 40% dei casi.
Tuttavia la medicina moderna è stata in grado di trovare una serie di farmaci, chiamati antimicotici, specificatamente per attaccare i funghi: la Criptococcosi, ad esempio, viene comunemente affrontata tramite l’Amfotericina, un farmaco che attacca l’Ergasterolo, sostanza della quale è formata la membrana delle cellule micotiche (dove invece l’uomo usa il colesterolo). La medicina moderna, quindi, potrebbe essere ampiamente in grado di affrontare un’infezione del Cordyceps tramite opportune medicine: ovviamente però possiamo immaginare che il fungo possa diventare resistente esattamente come alcuni batteri lo sono agli antibiotici.

Gli Infetti però mostrano un ulteriore problema evidente: una creatura in grado di perdurare degli anni ha indubbiamente bisogno di sostenere le sue funzioni vitali punto a capo un infetto che duri più di qualche giorno ha bisogno di acqua, e uno che superi due settimane ha bisogno di cibo. Questa teoria è rinforzata da alcune scene del primo titolo di Naughty Dog nel quale si vedono alcuni infetti cibarsi di cadaveri.
In quest’ottica, un’invasione cittadina del cordyceps potrebbe durare meno del previsto: le città, infatti, non sono particolarmente ricche di risorse alimentari e sopravvivono solo grazie ai rifornimenti esterni e la natura degli infetti li rende ben poco adatti a “produrre del cibo”…
Quello che accadrebbe è che, dopo aver attaccato gli esseri umani, la fauna locale e aver consumato tutto il cibo a disposizione, gli infetti morirebbero di fame oppure comincerebbero a mangiarsi a vicenda, in una spirale di cannibalismo o inedia che renderebbe, in entrambi i casi, il loro numero esiguo nel giro di qualche mese al massimo.
Gli esseri umani, invece, avrebbero dalla loro numerose caratteristiche nelle quali gli infetti sono assai carenti: la capacità di comunicare, anche a grande distanza tramite gli strumenti elettronici o quantomeno le radio militari; la natura sociale che sosterrebbe la presenza di un’organizzazione gerarchica, pur oppressiva o limitata dalla crisi ma comunque preferibile al caos (tanto più in un paese patriottico come gli Stati Uniti d’America); la capacità di cacciare, coltivare il proprio cibo, costruire armi e produrre medicinali.
Con un po’ di fatica, “basterebbe” attendere che gli infetti abbiano consumato se stessi e quello che rimane delle scorte per poi tornare in città, sazi ed equipaggiati, per ripulirle dall’infezione.
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