La mitologia norrena è sempre stata di grande fascino per il pubblico, nonché di forte ispirazione per le moderne saghe fantastiche che popolano ormai il mondo nerd.
Oggi andiamo a vedere alcuni elementi focali di questa mitologia, come sono narrati nella realtà e come sono stati dipinti nei vari universi nerd che hanno portato la loro versione di questa mitologia.
Yggdrasil
In principio erano Múspellsheimr, il reame di fuoco a sud, e Niflheimr, il reame del ghiaccio a nord, divisi dall’abisso del Ginnungagap. In questo abisso nacque Ymir, padre dei giganti, che diede poi vita a Odino e ai suoi fratelli: come un nordico Zeus, che uccide il padre Crono, anche Odino pose fine alla vita del padre Ymir, usando le sue ossa, sangue e viscere per creare gli altri mondi.

Secondo una rappresentazione della mitologia norrena, i nove reami che costituiscono l’universo sono situati sui rami dell’albero gigante Yggdrasil, popolato da animali come una gigantesca aquila, il serpente Nidhoggr (che ne erode le radici, avvicinando l’avvento del Ragnarok) e lo scoiattolo Ratatoskr, che viaggia su e giù trasportando gli insulti che i due precedenti si scambiano.
Oltre ai già citati Múspellsheimr e Niflheimr, i mondi che pendono dai rami dell’albero sono Asgard e Vanheimr, dimora rispettiva delle due principali famiglie divine (Asir e Vanir); Alfheimr e Svartalfheimr, dimora rispettiva di elfi e nani; Jotunheimr, il regno dei giganti; Hel, il regno dei morti; infine Midgard, il regno di mezzo, patria degli esseri umani.
Molti di questi mondi sono stati dipinti nei vari universi nerd: nel Marvel Cinematic Universe e in Assassin’s Creed, ad esempio, Midgard è semplicemente il nome con cui gli dei nordici e i loro fedeli chiamano la terra, mentre in God of War, pur trattandosi di fatto dello stesso mondo dove il giovane Kratos ha trucidato metà monte Olimpo, appaiono in esso evidenti richiami alla cosmologia norrena: l’esempio più palese è il gigantesco serpente Jormungadr, un serpente così grande da avvolgere il mondo intero, destinato a uccidere e contemporaneamente morire per mano di Thor durante il Ragnarok (che inizierà proprio quando la scua coda sarà liberata).
I reami divini
Secondo reame per fortuna popolare è sicuramente Asgard, patria degli Asir: secondo la mitologia nordica esso è patria degli dei più famosi, gli Asir, capitanati da Odino, nonché delle Valchirie.
Qui il capo degli dei ha la sua sala, Valhalla, dove risiedono per sempre i valorosi morti in battaglia, affrontandosi ogni giorno in una battaglia dalla quale risorgono a sera per festeggiare.
Nel Marvel Cinematic Universe lo vediamo come un luogo futuristico, dove dei ed eroi brandiscono armi medievali dal design fantascientifico ma contemporaneamente guidano vere e proprie astronavi, dimostrando come la magia degli dei non sia che scienza estremamente avanzata: simile è l’approccio di Assassin’s Creed, dove la fantasia e la magia di questo luogo cela in realtà la grande tecnologia degli Isu, gli alieni progenitori che fanno da backstory all’intera saga.
Meno fortunato a livello popolare è invece il reame Vanheimr e i suoi abitanti, i Vanir: si tratta di divinità della natura, tra cui spiccano Frey e Freya (che in God of War è madre di Baldr).
Le due famiglie di dei, inizialmente in guerra, arrivano a uno stallo e decidono di fare pace attraverso alcuni matrimoni combinati: la presenza di due famiglie separate di divinità ha prodotto numerosi interrogativi negli studiosi, che hanno ipotizzato che questa divisione sia una riproposizione mitica di un’ancestrale guerra tra due popolazioni del mondo reale che si siano successivamente fuse, facendo da antenati alle varie stirpi norrene, fondendo quindi le loro religioni in una sola, caratterizzata per cui da due gruppi divini.
Elfi e nani
Meno noti sono gli altri reami popolati da creature fantastiche.
Alfheimr, la terra degli elfi, è uno dei mondi presenti nel God of War del 2018: popolato da due popolazione di elfi, quelli chiari e quelli scuri (qui rappresentati con tratti insettoidi e in grado di volare), esso è il teatro della loro guerra fratricida per il possesso della Luce di Alfheimr.
Questa distinzione tra due gruppi di elfi è presente anche in diverse mitologie nordiche, di solito nella forma di elfi della corte dell’estate (Seelie) e dell’inverno (Unseelie): entrambe queste corti si pongono in maniera superiore nei confronti degli uomini, spesso tormentandoli con scherzi, ma dove i primi hanno una natura quantomeno neutrale, i secondo sono spesso crudeli e malevoli.
La distinzione tra le due stirpi si ripercuote su tutto il fantasy moderno, ad esempio nella scissione tra elfi elti e Drow in Dungeons & Dragons, che solo negli ultimi anni sta cercando di liberare questo secondo gruppo da un’impronta di malvagità “aprioristica”.
Altro reame, che appare in God of War: Ragnarok, è Svartfalheimr (o più semplicemente “Nivadellir”), la patria dei nani. Queste creature, astute e capaci di forgiare oggetti magici, e il loro mondo sono poi i protagonisti dell’espansione Dawn of Ragnarok di Assassin’s Creed: Valhalla, dove il loro regno viene invaso dai giganti del fuoco e del ghiaccio. Questo reame è spesso dipinto come ricco di montagne colme di giacimenti minerari.
Mondi ostili
Secondo gli antichi scandinavi, i giganti (del gelo), o “Jotun”, vivono a Jotunheimr: i media moderni lo dipingono come una terra nel gelo perenne, e i giganti del gelo sono spesso visti con la pelle azzurra come il ghiaccio.
L’eterna rivalità tra questi e gli dei è ben rappresentata sia nell’MCU, che in Assassin’s Creed e God of War: alcuni degli dei, tra cui Loki, sono per metà giganti, anche se questa caratteristica “normale” nella mitologia originale è usata, talvolta, nei media attuali come scusa di conflitto tra questi personaggi e gli altri dei.
Opposto a questo reame c’è il già citato Muspelheim, dimora dei giganti del fuoco: queste creature belligeranti sono comandate da Surtr “il nero” che, ad esempio, distrugge Asgard in Thor 3 (e togliere Hela di mezzo).
Niflheim poi è un mondo misterioso avvolto dalla nebbia: Assassin’s Creed vi pone all’interno il reame di Hel (che invece dovrebbe essere separato), mentre God of War lo mostra come rifugio segreto del nano Vivaldi.
Hel, infine, è sia il nome di una dea che del mondo che ella comanda: le anime dei morti in maniera disonorevole finiscono a Hel, dove sono tormentate per l’eternità.
La Stirpe degli Asir
Tra gli Asir, la famiglia di divinità più prominente e veri protagonisti delle saghe norrene, spicca indubbiamente Odino: il viandante, capo degli dei, è in grado di plasmare le rune e porta con se una saggezza immensa, ma per acquisirla ha dovuto sacrificare il suo occhio nel pozzo della conoscenza e restare appeso nove giorni all’albero del mondo.
Come molte divinità norrene, non è una figura puramente benigna, avendo un timore viscerale per il ragnarok e pochi scrupoli per raggiungere i suoi scopi, seppure essi spesso si sovrappongano alla salvezza dell’universo: è dunque una figura più saggia e più subdola dell’Odino dell’MCU, meno avventata di quella di Havi, in Assassin’s Creed, ma nemmeno un supercattivo.
Tra i suoi fedeli alleati ci sono i corvi, Huginn e Muninn; e il cavallo a sei zampe Sleipnir, nato da uno strattagemma di Loki che, per far vincere una scommessa degli dei contro il gigante che doveva costruire le mura di Asgard, si tramuta in puledra e “distrae” il suo cavallo da lavoro, per poi partorire il destriero di Odino.
Tra i figli di Odino, il più famoso è senza dubbio Thor, il dio del tuono e della guerra, sempre pronto alla battaglia. Una delle figure più virili del pantheon norreno e le leggende su di lui lo vedono spesso lanciarsi in missioni epiche armato del martello Mjolnir al fianco di Loki. Da questo punto di vista proprio il Marvel cinematic universe propone alcuni interessanti spunti, per quanto il rapporto di parentela tra i due sia inventato.
Proprio Loki è una delle divinità più incomprese della mitologia nordica: si tratta di un trickster, una divinità più simile al Mercurio romano piuttosto che a un demone, e da questo punto di vista God of War ci porta una visione originale ma decisamente interessante. La sua caratteristica è l’astuzia, ed essa è più volte, nel corso della storia, offerta a favore degli altri Dei, come nel caso del cavallo Sleipnir già citato.
Dove però l’MCU ci offre una parabola positiva del personaggio, da villain ad antieroe, le saghe ci parlano invece di un’abbrutimento verso la fine dei tempi.
Parlando di altre divinità, stavolta davvero figli di Odino, una molto poco nota è Tyr, un dio della guerra amante della pace e portatore di giustizia, il “paladino” della mitologia norrena.
Tyr sacrificherà la sua mano per permettere a Odino di imprigionare il gigantesco lupo Fenrir, figlio di Loki, anche se questa misura sarà tragicamente temporanea: fortunatamente questa divinità, spesso bistrattata dai media, ha finalmente avuto il suo interesse rinnovato in God of War: Ragnarok.
Altro noto figlio di Odino è Baldr, il più gentile degli dei (ben lontano dunque da quello di god of War): figlio di Odino e della dea Frigga, la madre fece promettere a tutte le creature di non potergli nuocere, tranne il vischio.
Questa sua immunità era nota agli dei, che talvolta lo usavano come bersaglio di allenamento: ma il crudele Loki, nota questa debolezza, sostituí una freccia normale con una di vischio, portando il giovane alla morte.
Come non concludere, infine, con Heimdall: egli è il guardiano del Bifrost, l’arcobaleno che connette Midgard con Asgard. Questo magico ponte è presente in varie rivisitazioni moderne, spesso con un carattere tecnologico e qualche richiamo visivo al viaggio nell’iperspazio o a un raggio traente, e generalmente è un ottimo plot narrativo per connettere tra loro tutti i nove mondi.
La fine del mondo
L’evento più noto della mitologia nordica è la fine del mondo, il Ragnarok, descritto in vari racconti in maniera spesso confusa e talvolta contraddittoria.
In questo evento finale, i due lupi che inseguono il sole e la luna riusciranno infine a divorarli, mentre Yggdrasil si scuoterà provocando ogni genere di sconvolgimento. I morti di Hel si imbarcheranno in una gigantesca nave di unghie, Nagifar, comandata da Loki, per portare distruzione nei nove mondi.
Heimdall suonerà il corno Gjallahorn per richiamare gli dei a una tragica battaglia finale: in essa, Fenrir ucciderà Odino, Thor e Jormungadr si elimineranno a vicenda, Surtr ucciderà Freyr e poi darà fuoco al mondo.
Ma anche questo finale ha una speranza all’orizzonte: un uomo e una donna, nascosti in un bosco, ripopoleranno la terra, e Baldr risorgerà dai morti: per questo motivo la sua figura è stata spesso presa come riferimento durante la cristianizzazione della Scandinavia.