In attesa di nuovi articoli sulle armi del medioevo o sulla fisica applicata al mondo medievale, inizio questa nuova rubrica, “Giochi nel medioevo”, dedicata a tutti i giochi (soprattutto elettronici) ambientati in una versione realistica, o quantomeno con elementi fantastici minoritari, del nostro Medioevo.
E come non iniziare, alla luce del recentissimo annuncio di un nuovo titolo ambientato proprio nei secoli (non esattamente) bui, di Assassin’s Creed?
Se vi piace il medioevo, leggete la sezione BONUS in fondo!
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La storia
La premessa di Assassin’s creed è che esistano due società segrete che, da millenni, rivaleggiano nel tentare, l’una, di accaparrarsi, l’altra di nascondere antichi artefatti alieni dagli incredibili poteri.
I primi, chiamati oggi Templari, dietro la maschera della ricchissima Abstergo Industries, hanno sviluppato un metodo per rivivere le vite degli antenati e vedere, dai loro occhi, dove siano finiti questi manufatti per poterli recuperare nel presente: gli altri, gli Assassini, i protagonisti del gioco, infiltrandosi nei ranghi dell’Abstergo e rubando la loro tecnologia, tentano di batterli sul tempo per raggiungere le stesse informazioni e portare gli artefatti al sicuro.
Nelle ormai decine di capitoli usciti negli ultimi 15 anni, il giocatore veste via via il ruolo di differenti antenati dei personaggi principali, quasi tutti membri degli Assassini, esplorando ogni volta differenti luoghi ed epoche storiche alla ricerca di questi cosiddetti “Frutti dell’Eden”.
Di questi titoli, una buona manciata è ambientato nel medioevo o immediatamente dopo: andremo assieme a vedere quali…

Il primo Assassin’s Creed
Il primissimo gioco della saga è ambientato nel 1191, in piena Terza Crociata, nelle città della Terra Santa di Gerusalemme, Damasco, Acri e i luoghi circostanti, come la fortezza di Masyaf.
Quest’ultima è la fortezza degli Assassini, ispirati dalla corrente minoritaria musulmana realmente esistita dei Naziriti (e citata, ad esempio, proprio con il nome di “Assesini” nel Milione di Marco Polo, quando parla della loro originaria sede centrale, la fortezze di Alamut): vestiremo proprio i panni di uno di essi, Altair, nel suo cammino di reintegro nella setta a seguito di una missione disastrosa nella quale si è allontanato dal credo della confraternita: “Nulla è reale, tutto è lecito”, citazione del romanzo “Alamut” di Bartol (1938).
La lotta tra di essi e i Templari, tuttavia, è più amplificata nel gioco di quanto non lo sia stata realmente, anzi i Naziriti avevano spesso un rapporto più burrascoso con le correnti maggioritarie dell’Islam che governavano la zona (in particolare, nel gioco, la città di Damasco e quella di Gerusalemme, quest’ultima perduta dai Crociati pochi anni prima).

Accanto ai personaggi inventati, appaiono figure storiche (seppur ampiamente rivisitate), come il maestro templare Roberto de Sable o Riccardo Cuor di Leone, quest’ultimo alla guida dell’esercito crociato mentre sbaraglia i musulmani nella (reale) Battaglia di Arsuf.
La maniacale ricostruzione architettonica che segnerà i capitoli successivi, tuttavia, non è ancora presente in questo titolo, che mostra poche location delle città e, comunque, in una forma molto vicina a quella attuale e ben lontana da come appariva nel medioevo (moltissimi luoghi della Terra Santa sono stati infatti ricostruiti solo negli ultimissimi secoli).
Altair è anche il protagonista di un prequel per Nintendo DS e dispositivi Mobile (Altair’s Chronicles), che aggiunge Tiro e Aleppo alle città storiche, e di un sequel (Bloodlines) per PSP, ambientato a Cipro.
La trilogia di Ezio Auditore

I successivi tre giochi, quelli che incoronano la saga come una delle più amate e di successo, ruotano attorno alla figura di Ezio Auditore di Firenze e si collocano tra la fine del medioevo e l’inizio del rinascimento.
Dei tre giochi principali (Assassin’s creed II, Brotherhood e Revelations) i primi si ambientano in vari luoghi dell’italia di fine ‘400 (Firenze, Forlì, Monteriggioni e Venezia, e in seguito Roma per Brotherhood), mentre l’ultimo segue un Ezio ormai cinquantenne a Bisanzio.
Questi capitoli portano finalmente in gioco la rinomata attenzione del team di sviluppo per la ricostruzione architettonica, costellando le mappe con edifici molto ben ricostruiti (basti pensare alla cattedrale di Firenze, i canali di Venezia e la Hagia Sophia, anche se gli esperti dicono che Costantinopoli sia la città con la rappresentazione meno fedele).
Anche stavolta abbiamo numerosi personaggi storici del rinascimento, da artisti come Leonardo a politici come Machiavelli, regnanti come i Borgia (spesso dipinti come amministratori peggiori di quanto non

siano stati storicamente) e il sultano Solimano il magnifico.
Gli avversari diventano più eterogenei e, accanto alle guardie normali, gli arcieri e i combattenti di Elite (che ritornano in veste, ad esempio, delle guardie papali e dei Giannizzeri, dal look però decisamente troppo ispirato agli immortali di 300), già apparsi nel primo capitolo, si affiancano avversari agili e grossi e robusti “bruti”, nemici con armi ad asta (finalmente!) e tiratori più evoluti, come balestrieri e archibugieri.
Anche Ezio, rispetto ad Altair, ha molte più opzioni in termini di equipaggiamento: oltre alla lama celata e i coltelli da lancio, abbiamo una grande quantità di armi corte (più rapide), medie e pesanti (potenti ma lente): le seconde, soprattutto, sono divise tra spade e mazze, le prime realisticamente più votate a colpi rapidi e parate mentre le seconde, migliori anche nel mondo reale contro le armature, a un maggiore impatto.
Accanto alle armi vengono introdotte anche le armature, spesso “firmate” dalle famiglie artigiane storiche dell’epoca (Helmschmied, Missaglia e Seusenhofer), nonché nuovi gadget più o meno realistici, tra cui però spiccano la balestra e la pistola (questa però decisamente anacronistica).
Nelle sue avventure, Ezio affronterà la congiura dei pazzi, il colpo di stato di Savonarola, gli ultimi giorni di Rodrigo Borgia come papa, l’assedio di Viana in Spagna e la fratricida guerra di successione Ottomana: sempre in Spagna è ambientato un piccolo spin-off, Discovery, attorno alla figura di Cristoforo Colombo.
Ezio è anche la figura che addestrerà Shao Jun, una giovane assassina che tornerà in Cina, durante le vicende di Assassin’s Creed Chronicles: China, per liberarla dal dominio dei Templari.
La saga di Eivor

Dopo un decennio di giochi ambientati in età successiva (i primi) o precedente (gli ultimi), la saga di Assassin’s Creed è tornata nel medioevo con Valhalla, uno dei titoli che ha ricevuto più espansioni e DLC: ambientato alla fine del nono secolo, il gioco ci parla di Eivor, un colono/vichingo di origine Norvegese trasferitosi in Inghilterra con parte del suo clan.
Il gioco, salvo alcune leggerezze (come le spade a due mani con quattro secoli di anticipo) si da da fare per proporre una visione realistica dei guerrieri norreni, pur cadendo in alcuni classici clichè cinematografici come il combattimento “a orda”, la mascolinità tossica oppure l’abbigliamento a base di pellicciotti: ciò detto, tuttavia, accanto ad essi propone anche numerosi vestiti colorati e decorati tipici di questo periodo, e si impegna a riempire quella landa di rovine romane (forse anche troppo, e troppo ben mantenute, come nel caso di Londra).
Il gioco ripercorre la storia della grande armata Danese che, dall’865, conquistò via via la maggior parte dei pre-esistenti regni anglo-sassoni come la Northumbria e la Mercia: quando tuttavia l’armata raggiunse il Wessex, dopo un inverno di guerriglia, l’esercito di Alfredo il Grande fu in grado di sconfiggerla nella battaglia di Ethandun: al seguito di ciò il loro re, Guthrum, accettò di ritirarsi nella parte già conquistata, il Danelaw, e farsi battezzare.
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Questi personaggi e le loro imprese sono vissute all’interno del gioco dal nostro (o dalla nostra) protagonista che, nei DLC, esplorerà anche l’Irlanda e parteciperà al secondo assedio di Parigi, mentre una serie di visioni permetteranno di vestire i panni di Odino nella sua cerca per fermare il Ragnarok.
Uno dei grandi pregi di questo titolo è quello di proporre, accanto alla classica avventura, una nuova modalità, detta Discovery Mode, dove esplorare i luoghi e la cultura rappresentata attraverso missioni non violente con personaggi secondari.
Come già accaduto per i due precedenti capitoli, questo titolo, essendo precedente alla creazione della confraternita degli Assassini, questi ultimi (o meglio, i loro predecessori, gli Occulti) hanno un ruolo minoritario in questo capitolo, dove invece i loro nemici, l’Ordine degli Antichi, è un nemico ben presente.
Gli Occulti, tuttavia, rappresentano un importante elemento narrativo poiché uno dei loro membri, Basim, che svolge un ruolo fondamentale nel gioco sarà il protagonista del prossimo capitolo…
Assassin’s Creed: Mirage

Da pochi giorni è stato annunciato ufficialmente il prequel di Valhalla, Mirage, che avrà proprio Basim come protagonista: ambientato nelle strade della Baghdad del nono secolo,questo titolo si staccherà dalle dinamiche degli ultimi capitoli (action rpg open-world focalizzato sull’esplorazione e il combattimento) per tornare alla formula originaria (Stealth urbano).
Riuscirà nella sua opera?
Lo scopriremo nel 2023…
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