
Il mondo dei giochi da tavolo è molto cresciuto negli ultimi decenni, portando a numerosi fenomeni paralleli.
Da un lato, un grande aumento dell’offerta, con migliaia di giochi nuovi che escono ogni anno; una grande spinta di sperimentazione, che ha portato a uno spettro ampio di esperienze di gioco molto differenti fra loro; l’aumento di volume delle ludoteche degli appassionati, con decine o centinaia di giochi che finiscono, inevitabilmente, per essere singolarmente poco o affatto giocati.
Di fronte a questa esplosione, anche il mondo dell’intrattenimento e dell’informazione digitale si è dato da fare, con numerose realtà internazionali e nazionali che hanno fatto, della divulgazione ludica, il loro cavallo di battaglia.
Tra questi spunta il simpaticissimo Matteo “TeOoh” Boca, noto per il canale youtube “Recensioni Minute” che offre brevissimi tutorial per intavolare rapidamente centinaia di diversi boardgame, oltre ad anteprime, spiegazioni e suggestioni su questi e altri giochi analogici, come i giochi di ruolo e librigame (ed è anche docente di matematica, cosa che mi impedirebbe comunque di averlo in astio!).
Dalla sua inventiva, con il supporto di Post Scriptum e GateOnGames, nasce un titolo veramente interessante: si tratta di 21 giochi minuti, che si propone di essere una vera e propria ludoteca portatile, proponendo 21 differenti esperienze tra giochi semplici e complessi, seri o faceti, veloci o strategici, la maggior parte fino a 4 giocatori, ma qualcuno che arriva a 9 o addirittura “infiniti”.
Questa enorme varietà è ottenuta tramite un uso astuto dei materiali, per lo più “poveri” (un dado, cubetti e dischetti colorati), corredati da un mazzetto di carte dal formato molto grande che, nella maggior parte dei casi, rappresentano ciascuna la “plancia” di un gioco.
La caratteristica che però reputo più interessante di questo piccolo capolavoro è la presenza di giochi anche molto differenti tra loro, andandoli a proporre ai giocatori con una suddivisione per genere (qui chiamata “tipologia”): ho dunque deciso di fare uso proprio di questa suddivisione per andare a capire in cosa consistono i vari generi e le varie caratteristiche dei giochi da tavolo allo stato dell’arte.

Corse con Twist: scommesse, aste e bluff
Molto dei giochi da tavolo tradizionali più famosi sono dei percorsi nei quali il vincitore è il primo che raggiunge la meta: questi giochi sono detti di Corsa e ne abbiamo innumerevoli esempi, dal gioco reale di Ur, uno dei primissimi mai inventati, fino all’ovvio gioco dell’oca.
In quest’ultimo, tuttavia, il vincitore è deciso unicamente dai risultati del dado e, non contenendo un vero elemento decisionale, secondo la teoria non sarebbe nemmeno un vero e proprio gioco.
TeOoh risolve questo problema portandoci una serie di giochi di Corsa con dei semplici twist meccanici che aggiungono elementi decisionali: nella Gara Fluviale, i giocatori scommettono segretamente un certo numero di “cubetti energia” per migliorare i risultati del loro tiro, ma solo il più spendaccione otterrà l’effetto completo, mentre chi non spende cubi resterà fermo; nella Scalata al Tempio la relazione tra pedine e giocatori è segreta e durante il loro turno i giocatori dovranno muovere tutte le pedine, cercando di indovinare quali sono quelle degli avversari e portare avanti la propria senza dare nell’occhio; nella Grande regata i giocatori potranno effettuare lanci multipli del dado, ma ogni tiro aumenterà il rischio di perdere tutti i progressi ottenuti in quel turno (questo tipo di dinamica, basata sul rilanciare per ottenere maggiori benefici al prezzo di rischi incrementati, è chiamata “Push-your-luck”).
Il titolo propone un ulteriore gioco di corsa più complesso, il Palio Marino, che mette insieme questo tipo di gioco con un meccanismo di asta contemporanea (in cui tutti si punta, come nella gara fluviale, e chi punta di più ottiene maggiori vantaggi al costo di una spesa superiore).

Territori e collezioni
Un altra classica meccanica dei giochi da tavolo è quella di avere il predominio su uno o più territori (fisici o astratti) nei quali si è investito più risorse rispetto agli altri giocatori: questo tipo di dinamica è detta di maggioranze ed è presente qui in alcuni giochi.
Si parte con il Giorno di Raccolto nel quale i giocatori decidono contemporaneamente dove piazzare cubetti in zone coltivate, ma solo chi ha la maggioranza in uno dei terreni otterrà punti. Simile è Le Tre Piramidi in cui ogni giocatore aggiunge cubetti dal proprio lato di una piramide, ma solo alcuni colori saranno permessi!
Un altra meccanica famosa è quella dei set collection, nella quale i giocatori ottengono un punteggio finale in base al numero di elementi di determinati tipi, come carte o, in questo caso, cubetti colorati.
Nelle Ricchezze dell’Isola questa meccanica viene unita al draft, un metodo di suddivisione di “materiale” nel quale i giocatori tengono per se alcuni oggetti (cubi) e ne passano altri al giocatore successivo, facendo poi punti in base ai cubi totali rimasti “in mano”. Nella Spartizione del Pescato i giocatori devono invece avere i riflessi pronti per aggiudicarsi una certa porzione di una linea di cubetti e posizionarli poi a gruppi in una tabella per ottenere i relativi punti.
Set collection e maggioranza si uniscono infine nel Grande Banchetto, nella quale i giocatori accumuleranno cubi di vari colori, ma solo chi ha la maggioranza di cubi di un determinato colore guadagnerà i punti relativi, mentre chi ne ha di meno ne perderà altrettanti.

Un arcipelago di ingannatori
Tutti i 21 titoli sono ambientati in un arcipelago tropicale popolato dai Minuti e minacciati dai loro nemici, i terribili Forzuti. I piccoli abitanti di queste isole amano molto i giochi e, a quel che traspare dal parco titoli, sono esperti di bluff e inganni.
Oltre ai giochi già citati, abbiamo “Un gioco molto popolare” che riprende alcune dinamiche dei giochi d’azzardo di carte, ma applicato ai cubetti pescati, con tanto di “vedere”, “passare” o “lasciare”, in cui il valore dei cubi varia da round a round.
Abbiamo poi Il Grande Uovo Dorato, un gioco basato sul dilemma del prigioniero, in cui due giocatori devono decidere se dare supporto a un terzo o negarglielo, e otterranno differenti benefici o svantaggi in base al proprio voto e quello dell’altro giocatore.
Ci sono infine un paio di giochi a ruoli segreti: L’Onestà prima di tutto si basa sull’effettuare una serie di azioni basate su cubi colorati, ma ciascun giocatore è segretamente impossibilitato a usare un colore specifico e, se scoperto nell’uso, verrà eliminato.
Ad esso si accosta Missione nella foresta, ispirato evidentemente a Resistance, in cui alcuni giocatori sono in realtà dei Forzuti e tenteranno di minare gli sforzi dei compagni che tentano di portare a termine alcune missioni.

Let’s go party!
La scatola presenta un certo numero di cosiddetti Party game, giochi per gruppi grandi di giocatori (fino a 6 per questi giochi o, in un caso, un numero massimo “infinito”), e che si distanziano dall’approccio tattico e ragionato dei giochi più classici per dare spazio alla “caciaronaggine” e a differenti “soft skill”.
A tale riguardo abbiamo per esempio Occhio dell’Aquila, che unisce il colpo d’occhio alla velocità di risposta, o Giorno di Pesca, basato sull’abilità manuale nel far cadere una carta sui cubetti e la scommessa sul risultato dell’azione; il Tempio della memoria nel quale i giocatori dovranno ricordare la sequenza dei colori di una fila di cubetti (e giocabile con un numero virtualmente indefinito di giocatori), fino all’Intruso, che richiede di indovinare (e far indovinare) uno dei personaggi che appare in un gruppo di carte (in questa maniera si sfruttano in maniera geniale le simpatiche illustrazioni di ogni carta, trasformandole in un elemento meccanico a se stante).

I “Gioconi”
Ho deciso di lasciare per ultimi i giochi che ripropongono alcuni generi di gioco da tavolo considerati più “impegnativi”.
Nel caso della Festa degli Idoli abbiamo un gioco Astratto, giochi tendenzialmente privi di una vera ambientazione e che, alla pari dei capostipiti come dama, scacchi, mankala e go, “giocano” con la geometria e la posizione dei pezzi.
Abbiamo poi Al Lavoro nel Villaggio, un gioco che ripropone la meccanica del Piazzamento Lavoratori. Si tratta di giochi che implicano il controllo di una serie di pedine (i lavoratori) usate per “prenotare” determinate azioni ed impedire così al nemico di effettuarle: queste azioni serviranno per accumulare e trasformare risorse, ottenere potenziamenti e punti finali.
Infine, la raccolta propone anche due giochi di stampo bellico/eroico (insomma, “le botte”): il primo, La grande battaglia, vuole riproporre un classico Wargame su griglia esagonale (cioè su una plancia divisa in esagoni, nella quale ogni truppa occupa un esagono), con ciascuna delle fazioni belligeranti (Minuti e Forzuti) che usa due differenti tipi di truppe con caratteristiche differenti rappresentate da cubi di colore diverso; l’ultimo gioco, L’Epica Impresa, è un vero e proprio Dungeon Crawler nel quale quattro coraggiosi Minuti dovranno esplorare un “dungeon” composto con il retro di alcune carte, andando ancora una volta a sottolineare la genialità dei materiali di questo piccolo capolavoro.

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